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Kerstin Brätsch
Glow Rod Tanning with .../COMCORRÖDER
Inaugurazione: mercoledì 22 febbraio dalle 19 alle 21
23 febbraio - 31 marzo 2012
martedì - sabato; 11-19
La galleria Gió Marconi è lieta di presentare Glow Rod Tanning with…, prima personale di Kerstin Brätsch (1979, vive e lavora a New York).
Per l’occasione l’artista presenterà nuovi dipinti su mylar, esposti attraverso l’uso di magneti, barre metalliche o su strutture autoportanti parzialmente illuminate da luce al neon. Completano l’allestimento alcuni elementi realizzati dal designer italiano Martino Gamper, che si offrono in maniera modulare come supporto ai dipinti.
Le piattaforme di Gamper uniranno idealmente la mostra di Kerstin al progetto COMCORRÖDER, presentato in parallelo da Adele Röder (1980, vive e lavora a New York) presso la sede di Kaleidoscope, in via Masera di fronte al civico 10.
Adele sarà impegnata a promuovere in un vero e proprio pop up store capi di abbigliamento personalizzabili attraverso la scelta di tessuti e stoffe da lei ideati, sull’esempio di Sonia Delaunay (Atelier simultané 1923 - 1934, Sonia Delaunay, Fondazione Marconi, 22 febbraio - 31 marzo 2012).
Il dialogo tra le due artiste, già sancito dalla collaborazione sotto l’egida del collettivo DAS INSTITUT, sarà ulteriormente accentuato dalla realizzazione di un servizio fotografico al termine delle due mostre, durante il quale gli abiti di Adele saranno fotografati sullo sfondo dei mylars di Kerstin.
I lavori di DAS INSTITUT sono stati esposti alla 54a Biennale di Venezia; si è appena conclusa una mostra alla Kunstalle di Zurigo.
EN
Kerstin Brätsch
Glow Rod Tanning with .../COMCORRÖDER
Opening: Wednesday, February 22, 2012: 7pm -9pm
February 23 - March 31, 2012
From Tuesday to Saturday; 11am - 7pm
The basis (or rather the necessary fiction—or rather the door to the maze) being Kerstin Brätsch and Adele Röder. Begin, then, here, now, with them. “Begin, ephebe, by perceiving the idea of this invention…”
Kerstin Brätsch. Glow Rod Tanning with...
The subject: the suffering of painting.
The aim: to cast a damning light on painting.
A painting always asks, craves, to "be in the right light” (to find its place under the sun…). But imagine a Vermeer hanging in a garage: It would suffer. The transparent paintings are exposed to artificial light—to aggressive light. Backstage light. They are scrutinized and dissected. And, as in an x-ray, each painting MUST fail—fail its beauty—because nothing is hidden.
Adele Röder. COMCORRÖDER. En-Lightening / En-Visioning / En-Signing
“How to overcome the rigidity of fabric, it’s inanimate material being, regular and abstract, and unfold its possible forms projected onto a world’s surface? How to obtain plastic effects that can highlight, without the use of touch, the metric features of weave, thickness, weight and color? How to proceed from the idea of De-Sign towards the idea of En-Sign?
